Nove anni per pubblicare il secondo album solista, un’eternità di questi tempi, ma Skrillex ha poi lasciato trascorrere soltanto ventiquattro ore per diffondere il successivo, anche se “Don’t Get Too Close” a conti fatti si rivela un’appendice decisamente meno rilevante rispetto a “Quest For Fire”. Si tratta di due lavori molto diversi fra loro dal punto di vista stilistico, ma fortemente legati da una serie di riferimenti comuni disseminati lungo lo svolgimento. “Don’t Leave Me Like This”, la prima traccia, è la versione primordiale, più spoglia, della “Leave Me Like This” che apre “Quest For Fire”; uno stralcio della super-pompata dancefloor song “Selecta” viene ripreso nell’outro di “Rumble” in “Quest For Fire”; un sample del cantato di Bibi Bourelly in “Painting Rainbows” viene utilizzato durante “Still Here”, accomunando le tracce che chiudono entrambi i dischi.
“Don’t Get Too Close” è datato 18 febbraio, lo stesso giorno in cui Skrillex si è esibito in una
performance sold-out al Madison Square Garden di New York insieme ai colleghi
Four Tet e Fred Again, gli stessi che proprio in “Quest For Fire” hanno contribuito alla realizzazione di “Butterflies”, probabilmente la miglior traccia house mai prodotta da Skrillex, che – specie agli esordi - ha identificato la propria immagine con la ben più cupa
dubstep, pur fornendone una visione più solare e rivolta a un pubblico
mainstream. “Don’t Get Too Close”, invece, cambia registro in maniera netta, dominato da ascendenze hyper-pop e
hip-hop.
Così come il precedente, è un album ricco di ospiti, un ventaglio che accoglie sia irraggiungibili superstar che valorosi artisti emergenti:
Justin Bieber e
Pink Pantheress sono giusto un paio di nomi in rappresentanza delle due categorie citate. Nonostante il dispiegamento di forze, il risultato mostra pochissimi guizzi degni di nota, posizionandosi sotto le aspettative. Tutto appare innocuo e telefonato: il situazionismo da "festa a casa degli amici più fighi" non produce mai risultati memorabili. Divertente come osservare dallo spioncino un party colorato, durante il quale tutti danno l'impressione di essere tremendamente annoiati.
01/03/2023