Cicada

Seeking The Sources Of Streams

2023 (Flau)
chamber-ambient, modern-classical

Che suono ha la serenità? Quali strumenti predilige? Quale potrebbe essere un immaginario adatto a descriverla? E poi, preferirebbe esprimersi attraverso la melodia o lasciarsi andare a lunghe contemplazioni d'ambiente? Forse non fornirà risposte risolutive, eppure il nuovo album dei Cicada, collettivo cameristico di stanza a Taipei, si avvicina incredibilmente bene a descrivere la sensazione di un appagamento senza riserve, di una chiarezza che trascende il dato sensoriale e tocca l'anima. Frutto di una lunga peregrinazione tra valli boscose e dolci pendii montani, “Seeking The Sources Of Streams” è sì il resoconto di un viaggio, ma ancora di più il racconto di una profonda comunione con la natura, il lungo cammino verso una pacificazione interiore a cui i paesaggi circostanti forniscono la dovuta concretezza. In questa pareidolia dello spirito, tratteggiata attraverso una profonda consapevolezza strumentale, arrivare in fondo con un sorriso e una profonda rilassatezza è il minimo che possa accadere.

Con un approccio stilistico che può ricordare lo sposalizio di musica da camera e nuance post proprio di act come Balmorhea o Message To Bears, lo scrigno sonoro dei Cicada si apre con grande delicatezza, offrendo piano piano i suoi regali. Regali fluidi, in perenne movimento, fatti di pioggia e rugiada, ma anche più grandiosi, come i tronchi di alberi crollati o la vista di nuove vallate, ancora più suggestive rispetto a quelle già osservate: che siano fissi o in movimento, nelle mani del collettivo diventano materiale prezioso, gocce di un'essenza più profonda, lungamente agognata e forse anche un poco temuta. Con la gentilezza e il gusto del migliore Joe Hisaishi, il collettivo sa costruire un delicato flusso narrativo, imprime un polso deciso, per quanto abilmente mascherato, all'avvicendarsi dei brani, capaci di esprimere il proprio contenuto anche senza l'ausilio dei titoli.
Dal vivace risvegliarsi degli uccelli tra le conifere di “Birds And Most Pine Needles” (i legni a farsi ali e cinguettii con un'eleganza degna dei Clogs) al battere della pioggia tra le fronde (il tocco sottilmente percussivo di “Foggy Rain”), le composizioni di Jesy Chiang, pianista e anima creativa del gruppo, sorprendono con una grazia che ha quasi dell'impressionista, incorniciano frammenti di un'esperienza che passo dopo passo si scioglie nel più caldo degli abbracci.

Spesso rapido, talvolta però capace di prendersi tutto il tempo necessario, di aprirsi a vere e proprie suite, l'album rimane vittima della sua stessa magia, emana una beatitudine che sa trovare cento e più modi per farsi percepire. Gli undici minuti della title track, posti accortamente al centro dell'album come inevitabile punto di snodo, si articolano col fare di vignette in sequenza, ogni passaggio una nuova riflessione, un nuovo scorcio di un'anima persa nel rapimento. Non da meno è “Remains Of Ancient Trees”, la gravità di violino e violoncello a soppesare il fremito della chitarra, come a delineare i piani diversi su cui operano vita e morte.
In queste sottili, eterne, dicotomie, i Cicada catturano la più placida meraviglia, restituiscono senza moine o eccessi uno sguardo perso nella contemplazione. A noi che ascoltiamo non resta che risvegliare analoghi sentimenti.

01/02/2023

Tracklist

  1. Departing In The Morning After Rain
  2. Birds And Most Pine Needles
  3. On The Way To The Glacial Cirque
  4. Foggy Rain
  5. Seeking The Sources Of Streams
  6. Encounter At The Puddle
  7. Raining On The Tent
  8. Remains Of Ancient Trees
  9. Forest Trail To The Home Away Home


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