Prima versione - parte 1:
Babbo Natale ha spostato la produzione a Brest, Bielorussia. Già fiore all'occhiello dell'accademia staliniana, ora il villaggio super-meccanizzato ospita folletti super-meccanizzati. Cremagliere, ingranaggi e motori a molla coordinano le loro velocità in una società ad orologeria che ha del prodigioso.
Colonna sonora: poliritmi, incastri violino/violoncello, il passo pesante del pianoforte agganciato alla ruota più lenta. Un'orchestrina super-meccanizzata suona vecchie melodie russe. Non tutta la loro magia si dissolve nel credo stakanovista.
Prima versione - parte 2:
L'eredità dell'era Stalin è strutture, e ruggine. Qualche rotella si inceppa, qualche cittadino imbizzarrisce. L'Allegro Taglialegna Di Latta mozza l'Allegro Tronco Di Latta e poi la testa della sua Allegra Signora Di Latta. Un altro colpo: tanti saluti all'Allegro Taglialegna Di Latta. Il carrellino della miniera spacca i binari e interrompe il cane che insegue il gatto che insegue il cane che insegue il gatto che insegue.
Colonna sonora: deragliamenti di sassofono free-jazz, recriminazioni sopranistiche, scariche elettriche à la Fripp.
Seconda versione:
Oppure, l'avanzata dell'esercito napoleonico contro il Generale Inverno. Il peso del cannone e l'incedere marziale della fanteria. Scontri a fuoco e baionette. Un soldato mezzo tramortito si rialza lentamente e si guarda attorno: neve, chiazze di sangue, fuochi da campo alimentati con pezzi di fucili.
Colonna sonora: un po' di Prokof'ev, un po' di Stravinsky. Il passo pesante del pianoforte. Ristagni d'organo Art Bears e girovagare pigro di sassofono.
08/01/2009