L'astronomia è la poesia dei cieli: è questo l'invito con cui i Lightwave ci accolgono nelle visioni celesti di “Tycho Brahé”. Accostandosi agli studi dell'astronomo danese vissuto in Danimarca nella seconda metà del '500, l'ensemble francese ha reinventato in un formato colto la musica cosmica e l'ambient, portando nel genere la sensibilità dell'avanguardia contemporanea e un metodo di composizione tanto saldo quanto profondo. La musica dei Lightwave è meta-creazione o, più semplicemente, meditazione: non ha un oggetto proprio, ma eredita i risultati forniti dall'astronomia, dalla matematica e dalla scienza per riflettere sulle proprie ispirazioni, mantenendo un equilibrio impeccabile fra lettura rispettosa degli strumenti e catarsi emotiva.
Quella dei Lightwave è musica da camera elettronica che ribalta le coordinate tonali in auge con i corrieri cosmici tedeschi (Klaus Schulze, Tangerine Dream), per ripristinare l'apparato della musica concreta e i paesaggi elettroacustici di quella ambient, come nella meravigliosa "The Art Of Clockmaskers". Il violino di Jacques Deregnaucourt e il pianoforte rubano la scena nella piccola colonna sonora di "Tycho On The Moon", resoconto di un misterioso e allucinato viaggio lunare al centro dell'immaginazione. La musica contemporanea e la new-age rinascono invece fra le maglie melodiche di "Apogee", poco prima che i segnali sintetici della world-music in "Hymn For The Guide Of Astronomers" mettano fine alla contemplazione.
Lo spessore e la cultura che emergono da “Tycho Brahé” e dal successivo “Mundus Subterraneus” (promotore della loro "musica sotterranea") vantano davvero pochi eguali nella storia della musica popolare. Con i loro capolavori, i Lightwave hanno scritto pagine nelle quali temi scientifici e filosofici riescono ad entrare nel panorama estetico dell'arte senza conflitti da sanare.
26/10/2007