Brian Jonestown Massacre

Fire Doesn't Grow On Trees

2022 (A Recordings)
psychedelic, folk-rock

Nel 2022 sono esattamente trent'anni dalla pubblicazione del primo singolo dei Brian Jonestown Massacre, “She Made Me”, con “Evergreen” sul lato B, per la storica BOMP! Records. Le due canzoni, che poi avrebbero trovato spazio in “Methodrone” del 1995, tracciarono le coordinate per uno degli stili più derivativi eppure più riconoscibili del rock underground statunitense delle ultime tre decadi: Anton Newcombe ha riproposto per tutta la carriera quel modello, esprimendo a ogni disco la sua devozione all'ipotetico immaginario rock che abbraccia i Rolling Stones e sfiora gli Spacemen 3.

 

Dopo essersi trasferito a Berlino nel 2008 e aver continuato in Europa a sfornare dischi di buon livello con cadenza annuale, Newcombe è incappato in un brutto blocco creativo, che lo ha tenuto lontano dai riflettori dal 2019, anno di pubblicazione di “The Brian Jonestown Massacre”. Superato il blocco, Newcombe torna con un album che esorta l'uomo comune a lottare e a trovare il proprio fuoco interiore, qualunque cosa significhi, che appunto “non cresce sugli alberi”, specialmente in tempi come questi.
Newcombe porta con sé Ryan Van Kriedt (Dead Skeletons, Sunsplit, The Asteroid #4) alle tastiere, Hákon Aðalsteinsson (The Third Sound, Singapore Sling) alla chitarra, Hallberg Daði Hallbergsson (Jakobínarína, The Third Sound) al basso e i due batteristi Uri Rennert e Sara Neidorf, il chitarrista Ricky Maymi e Joel Gion, ormai simbolo dei BJM con il suo tamburino, nel tentativo di salvare, almeno in parte, l'umanità.

“Fire Doesn't Grow On Trees” si apre con l'incedere epico di “The Real”, che scodella la classica ricetta in bilico tra noise-pop e folk-rock stonesiano (“It's About Being Free Really”, “Wait A Minute”, “#1 Lucky Kitty”, “Before And Afterland”). A dispetto della combattività che Newcombe vuole comunicare nell'album, la scrittura appare più impalpabile e riflessiva, osando poche volte aggiungere un po' di velocità (“Ineffable Mindfuck”) oppure uno stomp psichedelico (“Silenced”), mentre risulta più efficace nelle classiche ballate post-lisergiche (“Don't Let Me Get In Your Way”).
Nel complesso “Fire Doesn't Grow On Trees” segna un gradito ritorno, ma non particolarmente ispirato.

27/06/2022

Tracklist

  1. The Real
  2. Ineffable Mindfuck
  3. It's About Being Free Really
  4. What's In A Name?
  5. Silenced
  6. Before And Afterland
  7. You Think I'm Joking?
  8. #1 Lucky Kitty
  9. Wait A Minute (2:30 To Be Exact)
  10. Don't Let Me Go In Your Way

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