Graciela Maria

Love Letters To Strangers

2017 (self-released)
songwriter, ambient-pop

La difficoltà di aprirsi e condividere in maniera genuina, l'alienazione urbana delle metropoli, il desiderio di abbattere i filtri dietro cui ci nascondiamo per riuscire finalmente a presentare noi stessi, senza barriera alcuna, entrando finalmente in contatto col prossimo: nel fisico, intenso videoclip che accompagna “Arab Prince”, Graciela Maria esplicita con l'uso di immagini vivide, toccanti, alcuni dei temi portanti che contraddistinguono “Love Letters To Strangers”, terzo album solista per la musicista messicana (ma berlinese d'elezione), e allo stesso tempo vera e propria dichiarazione d'intenti, sotto tantissimi aspetti. Il titolo non è affatto fuorviante. Strutturato a mo' di storia, di percorso narrativo da ascoltarsi nella sequenza voluta dalla sua autrice, il nuovo lavoro effettivamente consta di note e pensieri rivolti a un vasto campionario di persone, più o meno sconosciute, ma serbati nel profondo di un diario, mai dischiusi fino ad adesso, ora che un leit-motiv emotivo e concettuale ha finito col legarli insieme.
Auto-distribuito e registrato in cassetta in sole 50 copie, l'album della cantautrice e produttrice ne porta alle estreme conseguenze l'eclettismo stilistico ed espressivo, attraverso un viaggio in musica che accentua la voglia di cambiamento insita da sempre nella produzione di Alatorre ed esplica con grande fascino il filo tematico della collezione, grazie a sottili ma precise puntualizzazioni delle dinamiche emotive. La potente personalità che aveva caratterizzato “Many Places” e “Olvido” continua insomma a essere più presente e sostanziale che mai.

Frutto di una notevole operazione di sottrazione dal punto di vista produttivo, limitato a pochissime linee di suono per brano e a rari espedienti di variazione, nel rispetto della massima semplicità timbrica e delle suadenti linee melodiche ideate da Graciela Maria, “Love Letters To Strangers” si configura non soltanto come il prodotto più essenziale nella carriera della musicista (per quanto sia allo stesso tempo il più eterogeneo nelle scelte sonore), ma anche quello in cui la costruzione atmosferica riveste il ruolo più importante, in cui l'ambiente possiede specificità mai indagate prima d'adesso.
Vero è che d'altronde è di una storia che si parla, e come tale ha bisogno di un contesto specifico in cui dispiegarsi: in suo soccorso giungono quindi gli interludi, con i loro bei field-recording cittadini (a ornare brevi lettere e fugaci dialoghi pieni di titubanza) a fornire l'adeguato contesto urbano al dipanarsi del racconto, ma anche apertura (“Exilio”) e chiusura “Saltar al vacío”), imbastite su vaporose armonizzazioni vocali dal taglio ambient, che sortiscono l'effetto di un ipotetico sipario da cui far sviluppare il cammino narrativo. Nel mezzo, al costo di rendere l'ascolto un po' troppo ondivago e dispersivo, l'ascolto si distribuisce tra romantiche confessioni dal taglio atmosferico, ricreato attraverso interpretazioni intense ed evocative (“Happily Insane”), momenti in cui torna nuovamente fuori la brillante producer insita in Alatorre (l'andamento simil trip-hop di “Bring You Home”, costellato di sottili nuance jazzy e discreti interventi percussivi), giochi melodici che rendono conto del calore esibito in “Olvido”, ma con nuovo slancio espressivo, spesso dettato dalle opzioni strumentali dei vari brani (il pianoforte per la ballata chiaroscurale di “For Your Sadness....”, le chitarre più rock di “To Know Her”, il momento più immediato e scandito del lotto).

Tante tappe, insomma, diverse per struttura e portato, quante le scene che costituiscono la storia nel complesso: anche se il filo del discorso talvolta si perde nelle articolazioni e negli improvvidi cambiamenti voluti dall'autrice, testi alla mano (semplici e privi di retorica) si intuisce la compattezza e la forza concettuale che sottendono al progetto, l'esigenza della diversificazione timbrica (nonché linguistica) di un lavoro che dal vissuto della sua protagonista trae tutta la propria linfa vitale, e quindi risulta giustificato nel suo mostrarne tutta la ricchezza di pensiero, la varietà tematica del suo corredo di lettere. La musica di Graciela Maria continua in definitiva a viaggiare lontana da cliché e a coincidere sempre più con la sua ideatrice, in un intreccio indissolubile dove vita e arte diventano nuovamente un tutt'uno. Gli estranei a cui si rivolge la songstress non potrebbero avvalersi di dediche più sentite.

21/08/2017

Tracklist

  1. Exilio
  2. Interlude #1
  3. Arab Prince
  4. Interlude #2
  5. Happily Insane
  6. Interlude #3
  7. Home
  8. Getting High
  9. Interlude #4
  10. Three Times
  11. Bring You Home
  12. For Your Sadness When You Disappear
  13. To Know Her
  14. Full Of You
  15. Saltar al vacío
  16. To Know Her / Graciela Maria + Long Arm + Ruslan Gadzhimuradov


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