Fatima Al Qadiri

Shaneera

2017 (Hyperdub)
grime, bass-music, khaleeji

“Shanee'a” è un termine che in arabo sta a indicare qualcosa di scandaloso, di orribile, spesso anche con connotati morali. Facendo proprio questo vocabolo, ma trasformandolo di modo da assumere le sembianze di un nome d'arte, Fatima Al Qadiri si cala nei panni di Shaneera, evil-queen  (modo con cui in Kuwait si indica chi sfida le convenzioni legate all'identità di genere e all'orientamento sessuale) dal trucco pesantissimo e dall'immagine iper-sessualizzata, concependo un prodotto omonimo in cui inquadrare e raccontare la scena queer del suo paese, e più in generale quelle che sono le modalità attraverso cui le minoranze in giro per il Golfo Persico mettono in discussione norme e limitazioni, in materia di espressione ed evasione dalla normatività imposta. In questo senso, la producer di casa Hyperdub, da sempre impegnata a corredare le proprie pubblicazioni di concept dal forte taglio politico, prosegue imperterrita su un percorso delineato sin dal principio, variato di volta in volta nei temi prescelti. Se a un primo acchito anche la musica sembra inserirsi senza grossi scossoni nel tracciato grime/bass disegnato già con “Brute”, in realtà l'indagine si spinge oltre il ricalco, dando una chiave di lettura totalmente nuova a uno stile piuttosto definito nei suoi aspetti.

Le cupe spinte dei bassi, i riferimenti videoludici e le atmosfere sinistre rimangono un caposaldo nel formulario espressivo dell'artista, tuttavia si tratta del suo prodotto più trascinante e “scanzonato”, quello in cui i contributi esterni dettano l'impronta più significativa e modellano il corso delle composizioni. Tenendo fede alla collocazione geografica del tema portante, sono forti dosi di khaleeji (letteralmente “musica del Golfo”) a essere iniettate all'interno delle dense strutture dei brani, anche grazie al supporto di artisti della regione come Bobo Secret (presente alla voce in ben quattro tracce su cinque) e l'artista Lama3an, in un dialogo serratissimo, tutt'altro che infruttuoso, tra le modalità espressive del Medio Oriente e i mezzi produttivi dell'elettronica occidentale. Ne deriva un lavoro collettivo e personale al tempo stesso, in cui echi e modi dell'arte kuwaitiana (presentati in un frastagliato mare di campionamenti strumentali e spunti vocali), così come ironici frammenti di conversazioni prese da Grindr e spettacoli drag, ricontestualizzano e si lasciano influenzare dal trattamento Al Qadiri, che coglie l'occasione di un simile sincretismo per ponderare di genere e sessualità attraverso un sound upbeat e obliquo allo stesso tempo, nonché un dualismo di visione di cui la producer è esponente in prima linea.

Melodie mediorientali (più che notevole quella della conclusiva “Galby” affidata alla voce della misteriosa Naygow, rimasta in incognito per ragioni di sicurezza), alternanze vocali e trattamenti percussivi capaci di tramutare i pattern grime e dei bassi in ritmiche ossessive e scale dal taglio arabeggiante (“Is2aleeha” la più convincente sotto questo aspetto) svelano una baldanza e un estro finora rimasti inespressi nel repertorio di Al Qadiri, una fierezza che nemmeno i kick più minacciosi  (come quelli di “Alkhaf”) o le costruzioni più futuristiche riescono a scalfire. In una ventina di minuti, la kuwaitiana realizza la sua opera meno sfilacciata, quella in cui contesto concettuale ed elaborazione trovano finalmente la giusta compenetrazione. La prossima potrebbe essere la prova della consacrazione.

16/11/2017

Tracklist

  1. Shaneera (ft. Bobo Secret & Lama3an)
  2. Is2aleeha (ft. Bobo Secret & Chaltham)
  3. Alkhaf (ft. Bobo Secret & Lama3an)
  4. Spiral (ft. Bobo Secret)
  5. Galby (ft. Naygow)

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