Una voce ruvida e polverosa come un sentiero di montagna, un pugno di canzoni che raccontano di omicidi, amori al tramonto e ingiustizie sociali, ed ecco uno degli esordi più attraenti dell'anno.
Lui è Colter Wall, ventunenne canadese già autore di un Ep autoprodotto, che gli è valso una presenza nella colonna sonora del film "Hell Or High Water" (il brano è "Sleeping On The Blacktop"), oltreché le attenzioni di Dave Cobb, abile produttore che ha preso sotto protezione il talentuoso cantautore scortandolo verso questo intrigante e maturo debutto discografico.
Gli scenari sono gli anni 60 e 70, i timbri sono affini a quel folk oscuro e notturno alla Townes Van Zandt, Jerry Jeff Walker, Waylon Jennings e Johnny Cash, la musica è una colonna sonora di un viaggio tra foto ingiallite dal fumo e dalle ceneri, scolpita su residui naturali e non contaminati di blues, country e bluegrass.
Le canzoni sono riflessive, ricche di uno stupore quasi naif, ben lontane dalle più elaborate e moderne pagine musicali di Sturgill Simpson, il tono baritonale di Colter Wall è da puro outlaw mentre i suoni restaurano la tradizione honky-tonk, accantonando le molteplici contaminazioni folk-pop spesso baciate da un effimero successo.
Con queste stimolanti premesse non ha molta rilevanza la qualità intrinseca delle canzoni, anche se sono tutte contraddistinte da un lirismo maturo e da una vitalità contagiosa.
"Kate McCannon", "Thirteen Silver Dollars" e "Motorcycle" sono solo alcune delle tracce che lasciano il segno, canzoni sorrette da pochi ma densi accordi di piano, chitarre, steel guitar e ritmiche flebili, pronte a essere potenziali punti di forza delle esibizioni live.
Malinconiche, a volte tenere, le undici composizioni mettono insieme un piccolo diario, fatto di citazioni (Woody Guthrie in "Transcendent Ramblin' Railroad Blues") e riflessioni (la splendida ballata finale "Bald Buttle"), che lasciano stupefatti per la loro maturità lirica e letteraria.
Tra toni sentimentali alla Merle Haggard ("You Look To Yours"), blues solitari ("Codeine Dream"), deliziose cover di Townes Van Zandt ("Snake Mountain Blues") e canzoni tanto semplici quanto incantevoli ("Me And Big Dave"), l'esordio del giovane Wall rimette in sesto un immaginario country e western affascinante e sincero.
27/05/2017