KING

We Are KING

2016 (KING Creative)
future-r&b

Quale utilità può avere un trio r&b nel 2016? Domanda spontanea, visto l'andazzo solo-centrico dell'odierno mercato discografico e, soprattutto, un passato che tradizionalmente guarda al trio come una sorta di girl-band agilmente pilotabile da dietro le quinte. Ma la sgargiante copertina che vedete qui sopra è ingannevole, perché le KING sono ben altro che una semplice girl-band e "We Are KING" è  uno degli album più caldi e coccolosi coi quali accompagnare questo misero e uggioso inverno.
Paris Strother (la leader del gruppo), sua sorella Amber e un'amica di vecchia data, Anita Bias, si sono trovate da subito in mezzo al chiacchiericcio dopo aver rilasciato indipendentemente l'Ep di debutto "The Story", che conteneva la qui presente "Hey (Extended Mix)", traccia che ha conquistato il cuore di chiunque sia mai stato innamorato almeno una volta nella vita. Prince in persona le ha volute in tour con sé, e le ha guidate fino all'arrivo del disco in questione. Tuttavia, siamo lontani anni luce dal tipico immaginario delle sexy protette del Mandrillone di Minneapolis, e non ci sono capricci tra prime donne come ai tempi delle Supremes, delle TLC e di Beyoncé & le Altre.

No, le KING si muovono placide e compatte senza alcun sgomitare, offrendosi come band che scrive, suona, produce e armonizza. Il sound che ne scaturisce è moderno al punto giusto; pensate a certi nomi di casa Brainfeeder, come Taylor McFerrin o il Thundercat più gassoso e sognante, quintali di vecchio soul di marca Stevie Wonder e Anita Baker rimaneggiato con sguardo elettro-futurista, e quel tocco jazz alla Robert Glasper Experiment nel modo in cui le parti melodiche si intrecciano e ricamano armonie con leggerezza e agilità, lasciando galleggiare il tutto su vaporose ma ficcanti atmosfere vintage e quiet storm.
"We Are KING" dunque è un album compatto dalla prima all'ultima delle 12 tracce presenti, si rivela poco a poco prestando la dovuta attenzione al delicatissimo cangiare tra folate sintetiche e momenti semi-acustici. Ma dall'omaggio a Muhammad Ali, elaborato attraverso l'amore per i videogiochi anni 90 di "The Greatest", a piccole perle di scrittura come "Mister Chameleon", "In The Meantime", e la spaziosa conclusione di "Native Land", "We Are KING" non manca di cullare e incuriosire l'ascoltatore con fare sornione, pur non privandosi certo di momenti di genuina ispirazione e sentimento.

Nessun hype da strombazzare, insomma, ma agli amanti del genere farà indubbiamente piacere trovarsi tra le mani un lavoro scritto e arrangiato con cura certosina come questo debutto. "We Are KING" va a scaldare l'inverno e arricchire l'attuale stato di grazia del cosiddetto "r&b alternativo", riportando finalmente alla ribalta la bistrattata formazione della band - e pensandoci bene, per trovare qualcosa di altrettando soulful nella stessa categoria, forse bisogna tornare addirittura indietro alle Zhané e il sempiterno "Pronounced Jah-Nay" del 1994. Insomma, davvero ben arrivate ragazze.

18/02/2016

Tracklist

  1. The Right One
  2. The Greatest
  3. Red Eye
  4. Supernatural (Extended Mix)
  5. Love Song
  6. In The Meantime
  7. Carry On
  8. Mister Chameleon
  9. Hey (Extended Mix)
  10. Oh, Please!
  11. The Story (ExtendedMix)
  12. Native Land




KING sul web