Richard Thompson

Still

2015 (Fantasy)
songwriter, folk-rock

Uno dei massimi guru del moderno folk-rock britannico, Richard Thompson è noto ad appassionati e non come mente generatrice dei Fairport Convention, come chitarrista acustico ed elettrico dallo sciolto talento, e meglio ancora come autore e interprete di grandi canzoni in coppia con l’ex-moglie Linda. Appena inferiore è la carriera di Thompson a partire dalla fine di questo leggendario sodalizio personale e artistico, con album d’impatto come “Hand Of Kindness” (1983), dedicato proprio alla separazione dalla consorte, ma anche i suoi classici della maturità come “Amnesia” (1988) e “Rumor And Sigh” (1991). In ogni caso l’autore ha impressionato per la fedele costanza con cui ha portato avanti la carriera, tra concerti, collaborazioni, e una trafila di nuovi album sempre e comunque di livello più che decente. Il suo canzoniere è monumentale, e non solo in quantità.

Non a caso anche “Still” (2015) - di fatto una collaborazione col patron dei Wilco, Jeff Tweedy, alla produzione - ha i suoi momenti.
La chicca del disco è senz’altro “Guitar Heroes”, 7 minuti di autoparodia, una scorsa di citazioni dadà e quasi-Zappa e a mo’ d’amarcord, tra le tecniche strumentali che fondarono la sua arte, da Chuck Berry a Dale Hawkins passando per Duke Ellington, a ennesima dimostrazione del suo talento. Meno convincenti sono le danze campestri “Beatnik Walking”, una melodia candida, e la più vibrante “Pony In The Stable”, e soprattutto una “All Buttoned Up” che perlomeno piega con una certa foga uno dei suoi classici ritornelli-slogan a intrattenimento vaudeville. Questo è, comunque, un gruppuscolo di brani in cui Richard Thompson cerca di rispolverare il lato eccentrico della sua carriera.

La ballata in crescendo “She Never Could Resist A Winding Road”, con risvolti solenni di inno cantabile, ma sentito anche troppo in passato, oltre alle ancora più rocker (e purtroppo radiofoniche) “Long John Silver” e “No Peace No End”, rendono invece la solita zuppa ben confezionata. Molte altre sono insignificanti riempitivi. La produzione tutta ambience in “Broken Doll” cerca di rendere speciale la melodia, ma riesce soltanto a evidenziarne la mediocrità, viceversa una anche eccessiva discrezione affiora inudibile tra gli arpeggi della serenata acustica “Josephine”.

L’apporto di Tweedy è timido e conservatore, ed errato quando esce allo scoperto. Ne risulta l’ennesimo album che ricicla sé stesso e i suoi predecessori, o, meglio, che cerca spesso a suon di furberie di suonare come gli album del periodo Linda. Una seconda voce femminile qui, una marcata atmosfera arabeggiante là. Ha, come sempre, grinta, dolcezza, accorato portamento, ma è un Thompson-light teneramente diffuso in cerca di pubblico che avanza per stereotipi. Però si perde solo ai punti: l’ascolto è robusto. Edizione limitata in doppio cd con un Ep in bonus, “Variations”.

30/08/2015

Tracklist

  1. She Never Could Resist A Winding Road
  2. Beatnik Walking
  3. Patty Don’t You Put Me Down
  4. Broken Doll
  5. All Buttoned Up
  6. Josephine
  7. Long John Silver
  8. Pony In The Stable
  9. Where’s Your Heart
  10. No Peace No End
  11. Dungeon For Eyes
  12. Guitar Heroes

Richard Thompson sul web