Pleq & Giulio Aldinucci

The Prelude To

2015 (The Long Story)
ambient-drone, electroacoustic ambient

Giulio Aldinucci ci ha sorpreso tante volte. Abbastanza di sicuro per meritarsi un posto in prima fila nel contesto della sempre più attiva scena nostrana dedicata alla sperimentazione elettronica e alla ricerca atmosferica. Dalle architetture pure e cristalline dei lavori come Obsil fino alle più sostanziali e profonde elaborazioni realizzate a proprio nome, l'artista senese ha dato forma a un percorso di indagine in grado di toccare ambiti vari, mantenendo costantemente una sensibilità percettiva del tutto inusuale. Un aspetto, quest'ultimo, che ritroviamo da tempo anche nella più omogenea arte di Bartosz Dziadosz, tessitore di ricami nella terra di mezzo fra elettronica e contemporaneità pianistica, nonché assistente curatore di Dronarivm, una delle realtà più importanti della scena atmosferica odierna.

Arriva invece dall'Australia la piccola Twice Removed, etichetta affine a un sottobosco ancora sconosciuto ai più e che ha trovato spazio al primo parto congiunto fra i due nel contesto della micro-collana The Long Story. Un'intersezione già utile a suggerire la natura dell'album, una raccolta di quattro miniature in cui la poetica atemporale e laconica dell'artista russo si inserisce nelle cornici circostanziate e poliedriche di Aldinucci, in un territorio che svaria dal drone più stratificato a miniature lievi e dimesse. Un lavoro che fa della varietà atmosferica un punto di forza, che si mantiene su coordinate astratte pur senza mai slegarsi da un contesto emotivo fortissimo, in cui l'impianto percettivo è studiato in maniera tale da sostituirsi ad ogni possibile legame con il reale e il tangibile.

Da questi ultimi vengono tratti comunque alcuni elementi, ricontestualizzati all'interno di un percorso che mira all'astratto senza mai abbandonare il concreto: facendovi, appunto, da “preludio”. Il ricordo è così protagonista della title track attraverso sample vocali e spire di vento, elementi che impediscono alla componente onirica (pianoforte sinistro à-la Sakamoto, violino in libero dolore) di prendere il sopravvento. Quest'ultima pare affermarsi invece nell'immersione finale di “Middle Point”, in una nevicata perenne (come Netherworld insegna) che abbraccia e sommerge progressivamente l'ambiente, lasciando spazio solo a qualche soffio debole e a rintocchi quasi inudibili. Una sorta di trionfo dell'indefinito, inquietante e misterioso ma pregno di un fascino impagabile tutt'altro che cerebrale o ideale.

La nebbia e il grigio lasciano spazio alla luce nella fase centrale del disco, in cui a variare è semmai la prospettiva di esperienza. La splendida “The Joy Of Loneliness” ripropone la medesima neve perenne narrata nel finale, mostrata però nella sua componente più liberatoria piuttosto che in quella più temibile, in un crescendo che si apre nel finale a distorsioni noise mai così morbide e toccanti. Decisamente più illustrativa, “Resting On Intensity” si muove invece su un loop melodico attorno al quale gravitano sample vocali ulteriormente trasfigurati, trasformati in voci narranti di un'immersione nel candore. Un tassello che completa un viaggio volutamente breve (sempre di un preludio si tratta, per giunta a qualcosa di intangibile), limitato nel suo raccontare il perpetuo, e proprio per questo frutto in toto di una collaborazione autentica.

A fungere da possibili estensioni verso (non)-luoghi ulteriori e diversi sono chiamati tre remix, posti in coda alla scaletta. Nel primo il tipico ambient-dub di Green Kingdom dona una struttura tangibile e concreta al viaggio nella memoria della title track, quasi in contrapposizione con il salto nel vuoto firmato Christopher Bissonnette su una (oscurata) “Resting On Intensity”. Meno evidente la mano di Olan Mill su “The Joy Of Loneliness”, che nel suo remix isolazionista si conferma forse il pezzo più intenso di un lotto in cui atmosfera e circostanza si completano a vicenda.

13/10/2015

Tracklist

  1. The Prelude To
  2. The Joy Of Loneliness
  3. Resting On Intensity
  4. Middle Point
  5. The Prelude To (Green Kingdom Remix)
  6. Resting On Intensity (Christopher Bissonnette Remix)
  7. The Joy Of Loneliness (Olan Mill Remix)

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