Giuda

Speaks Evil

2015 (Burning Heart)
glam-rock

Divertente e scanzonato, ecco il terzo lavoro in studio dei Giuda, fra i protagonisti assoluti della resurrezione del glam-rock, non soltanto entro i nostri confini nazionali.
Gli ingredienti sono i medesimi dei due precedenti capitoli, l’esordio “Racey Roller” (2011) e il bis di due anni fa “Let’s Do It Again”.

Riffoni hard-rock in odore di Ac/Dc (il singolo “Roll The Balls”), qualche spruzzatina power pop (“It Ain’t Easy”), lustrini glam un po’ ovunque, a metà strada fra gli anni 70 dei T. Rex e i 90 di Lenny Kravitz (“Bad Days Are Back”): questi i principali riferimenti musicali.
Il problema è che, giunti al terzo lavoro, sarebbe lecito attendersi qualche spunto un tantino più personale, in dieci tracce nelle quali i Giuda sembrano sempre essere qualcun altro, senza mai riuscire a raggiungere il livello degli artisti ai quali si ispirano.

Un piccolo cambio di passo giunge con l’ultimo pezzo in scaletta, “Bonehead Waltz”, e qui potremmo essere dalle parti di Alice Cooper, ma ormai si è fatto tardi, e la sensazione di trovarsi con in mano un bicchiere mezzo vuoto è forte.
Ovvio che sulla gradevolezza della proposta non ci sia nulla da eccepire, la band romana piace più o meno a tutti, ma al prossimo disco sarà lecito attendersi un allargamento degli orizzonti stilistici, per evitare di girare all’infinito intorno alle solite quattro idee, e non sentirsi soltanto (e per sempre) calligrafici nipotini di Marc Bolan.

30/11/2015

Tracklist

  1. Roll The Balls
  2. It Ain’t Easy
  3. Bad Days Are Back
  4. Mama Got The Blues
  5. Watch Your Step
  6. Working Class Man
  7. You Can Do Everything
  8. My Lu
  9. Joolz
  10. Bonehead Waltz

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