È sempre bello incontrare qualcuno che, dopo vent’anni che più o meno ripete sempre le stesse azioni e parla sempre delle stesse cose, sa ancora metterci tutto se stesso. Lo faceva allora come adesso senza che nessuno lo sapesse, allora quando mettersi a fare country era per ritardati e alcolisti, adesso quando tante band più giovani si sono fatte una reputazione seguendo i suoi passi.
È questo decisamente il caso di Rhett Miller, frontman degli Old 97’s, band che già dal nome non ha in mente di sorprendere l’ascoltatore, e non si è mai curata particolarmente di aggiornare in senso post-moderno la sua musica, sia che facesse un disco più country o più power-pop.
Rimarranno contenti, così, i fan degli Okkervil River più disimpegnati di “The Stand-Ins” (l’orgogliosa e trascinante “Give It Time”), e in generale chi guarda al power-pop chitarristico d’oltreoceano (i Gold Motel delle pimpanti “Guadalajara” e “Wheels Off”).
Suono impeccabile per un’orgogliosa e autoironica dichiarazione di esistenza: “We’ve been doing it for longer than you’ve been alive”, confida energicamente Rhett Miller, a pochi minuti dall’inizio di “Most Messed Up”, a un ipotetico ascoltatore teenager di un mondo musicale che a molti sembrerà ostile e inospitale, ma non certo agli Old 97’s.
23/07/2014