Verdena

Wow

2011 (Universal)
pop-rock

Parlare dei Verdena è sempre un po' difficile. Vuoi perché nel bene e nel male hanno segnato l'ultimo quindicennio, vuoi perché la loro proposta si è decisamente evoluta nel tempo, vuoi perché si rischia di cadere nell'errore di vivere la questione seguendo dicotomie da universo indipendente.
Non vi assillerò quindi con discorsi su quanto siano puri e indipendenti pur avendo autografato i contratti della Universal. Anche se, a ben vedere, i Verdena hanno sempre avuto una peculiarità: mai si sono immischiati nella giro "indie" italico, mantenedo fede ai propri propositi e comunicando pochissimo con l'esterno.

Fatto sta che "Requiem", non-naturale evoluzione de "Il suicidio del samurai", aveva fatto registrare un bel centro, con annesso successo di pubblico e critica. Accade dunque che, nonostante tutto e tutti, forse i Verdena abbiano voluto ancora una volta sporcarsi le mani. Primo perché a piazzare un doppio da ventisette brani ci vuole comunque coraggio, secondo perché le carte vengono mescolate. Pezzi brevi, schizzate veloci con chitarre mai davvero troppo ingombranti. Pensate a Verdena e magari vi figurate concerti tiratissimi, sudore a fiotti et similia. Invece la scrittura si addolcisce notevolmente, a favore di strutture melodiche marcatamente pop.
Accade allora che la prima metà di "Wow" scivoli via senza quasi l'impeto d'un tempo, con la sola eccezione dello sferragliante minuto e trequarti di "Lui gareggia". Il sole mattutino di "Scegli me" e il basso wave di "Loniterp", la psichedelia cadenzata di "Per sbaglio" aprono le danze spiazzando. A esaudire le attese per le grintose sferzate grunge degli esordi provvede la materia celeste in dispersione di "Mi coltivo", mentre gli echi Air di "Adoratorio" e la bellissima chitarra spagnoleggiante di "Razza arpia inferno e fiamme" - destinata a diventare un instant classic della loro discografia - seguono a ruota con gran naturalezza.

Le carte vengono fin qui giocate con gran maestria, con "Miglioramento" che gioca di rimpiattino tra Arcade Fire e prog zuccherato, "Le scarpe volanti" che omaggiano il Battiato che fu, il romanticismo fatto musica de "Castelli in aria", fino alla doppia chiusura del primo disco di "Sorriso in spiaggia" parte prima e seconda, anche qui tra tepori corali di scuola canadese e piano sempre in evidenza.
"Attonito", apertura del secondo disco, riporta indietro alla Seattle di vent'anni fa, "È solo lunedì" si gioca su un azzeccato duetto piano-chitarra con gli archi in accompagnamento, mentre "Tu e me" offre una scheggia di folk vellutato. E ancora il cantato a cappella spaghetti-western Morricone-style di "A cappello", lo sguardo che si alza verso ("Grattacielo") per scoprire il cielo terso e limpido, fino alla chiusura di "Lei disse (un modo del tutto differente)", col pianoforte che regge splendidamente la malinconia fatta canzone.

I Verdena non possono più tornare indietro. "Wow" è un disco che li mostra e mette a nudo, che rapisce senza mai annoiare. Il perfetto biglietto da visita per la band che più di tutte ha saputo mettersi in gioco. Una vittoria su tutta la linea.

17/01/2011

Tracklist

Disco 1:
  1. Scegli me (Un mondo che tu non vuoi)
  2. Loniterp
  3. Per sbaglio
  4. Mi coltivo
  5. Razzi arpia Inferno e fiamme
  6. Adoratorio
  7. Miglioramento
  8. Il nulla di O.
  9. Lui gareggia
  10. Le scarpe volanti
  11. Castelli in aria
  12. Sorriso in spiaggia Part 1
  13. Sorriso in spiaggia Part 2

Disco 2:
  1. Attonito
  2. È solo lunedì
  3. Tu e me
  4. Badea blues
  5. Nuova luce
  6. Grattacielo
  7. A cappello
  8. Rossella Roll Over
  9. Canzone ostinata
  10. 12,5 mg
  11. Sul ciglio
  12. 12 letto di mosche
  13. La volta
  14. Lei disse (un mondo del tutto differente)