Phaedra

The Sea

2011 (Rune Grammofon)
psych-folk

In un susseguirsi di voci femminili dalla Norvegia, si è delineata una scena musicale dai contorni sempre interessanti: Susanna Karolina Wallumrød (Magical Orchestra) e Mariam Walletin (Wildbirds and Peacedrums) sono la punta di diamante di un movimento più complesso e articolato, che deve aver stimolato la Rune Grammofon a concentrare l’attenzione sul talento di Ingvild Langgård (Phaedra).
Cantautrice, fotografa, pittrice e esperta di field recordings, installazioni artistiche e performance vocali, l’artista introduce con “The Sea” una trilogia che promette paesaggi sonori ricchi di suggestione.
 
Con toni che variano dalla vivacità dei colori pastello a tenebrose ombreggiature, Ingvild Langgård dipinge dei quadretti di folk-psichedelico con una intensità e uno spessore che sfidano gli eventuali richiami alle artiste succitate.
Inevitabilmente la musica di “The Sea” richiede attenzione e ascolti ripetuti per svelare il suo fascino, anche perché una superficiale uniformità sonora sembra attenuarne l’impatto.
Sono otto brani frutto invece di una accurata scrittura, germi folk abilmente inseriti in un mood cantautorale con toni bucolici e sognanti, tra harmonium, zither, vibrafono, hammond e sparuti violini che accarezzano le voci e ingentiliscono la malinconica tristezza.

La voce, sempre amabile protagonista, dona colore a pagine di intensa poesia, che evocano il passato glorioso di Nick Drake (“Black Dog”) e Vashti Bunyan (“Sister”), svelando una attitudine al folk acustico più antico e nobile.
Senza indugiare in maquillage o modernismi, Ingvild Langgård crea una sequenza di incantevoli suggestioni musicali, il cui senso di bellezza prevale sulla tecnica, tanto che lo sgomento di “The Darkest Hour” scorre fluido nella stessa maniera in cui scivola il rilassante tocco pastorale di “Honeydewed Autumn”.
Sfumature armoniche sottolineano con disincanto un mondo poetico compatto, nel quale amore e morte scorrono tra le righe della malinconia, un mesto mondo lirico che diventa spirituale e rilassante.
Come novella Elisabeth Frazer, l’artista norvegese eleva a poesia piccoli arpeggi vocali e sonori che amano il dettaglio (“The First To Die”) e affrontano le profondità della psiche con sontuose e liberatorie celebrazioni armoniche in “The Sea”.

Resta prevalente questo senso di pace, dai toni pastorali e mai contaminati dalle sponde della new-age, che costituisce il vero punto di forza di “The Sea”, un album di puro folk acustico, ricco di atmosfere capaci di contaminare ogni oggetto e luogo che incontrano sul loro cammino; un prezioso attimo di poesia privo di ipocrisia, un esordio stimolante e creativo.

29/06/2011

Tracklist

  1. Death Will Come
  2. Honeydewed Autumn
  3. The First To Die
  4. Oserian
  5. Black Dog
  6. Sister
  7. The Darkest Hour
  8. The Sea

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