David Grubbs

An Optimist Notes The Dusk

2008 (Drag City)
songwriter, avant-rock
5.5

Detentore di una discografia invidiabile (Squirrel Bait, Bitch Magnet, Bastro, e i suoi Gastr Del Sol) e figura completa dell’alternative rock statunitense (cantautore obliquo, chitarrista creativo conteso tra omaggio alle radici folk e innovazione gestuale, compositore colto e titolare di collaborazioni eccentriche ma accattivanti), la qualità distinta dei lavori di David Grubbs arriva a sfiorare i presupposti della musica classica.

Con “A Guess At The Riddle” ha anche dato una definizione tutta personale del concetto di linearità, mentre con “An Optimist Notes The Dusk” torna alle note convolute delle sue opere più ardue. Il problema è che stavolta manca il senso dell’operazione (nonché una vera ispirazione), specie nei recitativi free-form per voce, accordi e arrangiamenti minimi: “Getsemani Night”, “Eyeglasses Of Kentucky”, la fosca psichedelica con organo di “Storm Sequence”, “An Optimist Declines”. Fa eccezione il post-hardrock di “Holy Fool Music” (appendice rinsecchita di “Knight Errant” di “A Guess At The Riddle”), cantato con la sua solita flemma atonale - qui al limite dell’apatia -, mentre vere tracce del suo genio si scorgono solo in “The Not-So-Distant”, appendice allungata della “Coda” di “A Guess At The Riddle”.

Minimale quanto si vuole, ma è anche irrorato da una proposta piuttosto modesta, per un cervellone come lui; fin troppo fiduciosamente supportato da una chitarra sterile, elucubrante a zonzo. Alcuni brani, nel loro gratificante eclettismo, sono quasi narcisisti. Aiutato da Michael Evans (batteria) e Nate Wooley (tromba). “Eyeglasses Of Kentucky” è dedicato a Ralph Eugene Meatyard, fotografo americano dei ’60, come Grubbs coinvolto in una ricerca in penombra d’idee trasversali.

01/10/2008

Tracklist

  1. Getsemani Night
  2. An Optimist Declines
  3. Holy Fool Music
  4. Storm Sequence
  5. Eyeglasses Of Kentucky
  6. The Not-So-Distant

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