Howe Gelb

Il sound del deserto

intervista di Magda Di Genova

Dopo essere stato in tournée con il suo gruppo per promuovere "Is All Over The Map", l'ultimo disco a nome Giant Sand, Howe Gelb torna in Italia per un paio di concerti che lo vedranno solo sul palco.
Quando finalmente riesco a incontrarlo per l'intervista, è così tardi che il gruppo di supporto è pronto a salire sul palco e il locale diventerà troppo rumoroso per parlare.
"Non ti preoccupare, Magda, tra cinque minuti avremo finito." "Cinque minuti? Guarda, a me serve almeno mezz'ora per chiederti tutto." "Mezz'ora?!!! No, no, no. Tra cinque minuti avremo finito." Mi appoggia una mano sulla spalla "Cinque minuti."
Capisco che non riuscirò mai a convincerlo ad andare da qualche altra parte e mendicare un po' di tempo in più e capisco anche di aver già sprecato almeno otto preziosissimi secondi. Non ci rimane che sederci sulle scale e cominciare la chiacchierata...


È vero che viaggi senza bagaglio?
Relativamente, sì, ma, vedi, finisco sempre col portarmi dietro troppi cd quando sono da solo e la valigia è tutta cd e poi ci sono i cavi. Poi ho qualche maglietta pulita, dei calzini e un altro paio di jeans.
Perché ho letto che sei stato addirittura arrestato per questo...
No, no. Ho scritto la mia biografia e non volevo scriverla di nuovo perché scrivere la mia biografia è la cosa che più odio fare, così l'ho scritta per i prossimi due anni dove pensavo che sarei stato arrestato per viaggiare senza valigia, ma solo con questi cavi e queste poche cose che indosso. Sono sicuro che succederà, sì.

" Is All Over The Map " è un album pubblicato dopo un "album d'addio" ("Cover Magazine", 2002). Perché non hai scelto un nuovo nome per il gruppo, perché hai scelto di tenere "Giant Sand"?
[Sospira] Perché [in maniera molto decisa] i Giant Sand … non sono John (Convertino) e Joey (Burns) ( entrambi hanno lasciato il gruppo nel 2002 per concentrarsi esclusivamente sul progetto Calexico ), ma la maggior parte della gente che viene ai concerti conosce i Giant Sand "come gruppo" (cioè con John Convertino e Joey Burn, ndr). Quindi, invece di tenere il nome in ostaggio e alimentare un'idea sbagliata, ho pensato fosse più salutare spiegare, a chi è troppo giovane per saperlo, quello che sono i Giant Sand e quello che erano prima di John e Joey e come continueranno.

Questo disco ha un suono diverso dai precedenti. Si tratta semplicemente di lavorare con nuovi elementi (Andres Pedersen alla seconda chitarra, Thoger T. Lund al basso e Peter Dombernowsky alla batteria) o è stato qualcosa di voluto?
Cerco di fare ogni disco diverso dall'altra, almeno, il più diverso che posso. Ma, vedi, Giant Sand è un sapore e lo riconosco quando riesco ad assaggiarlo. Sapevo che stava succedendo di nuovo, così come è successo la prima volta che ho suonato con John, addirittura prima di Joey, così come è successo per l'intera decade prima che John entrasse a far parte del gruppo. È quel determinato sapore che occorre e lo riconosci, ci sono delle indicazioni. Quindi, se il disco ti sembra diverso, si tratta solo di un'illusione sonica: in realtà è sempre lo stesso sapore.

"Les Forcats Innocents" Une chanson en français. Pourquoi?
La mia vicina è francese. L'ho conosciuta 15 anni fa e per tutto questo tempo ha vissuto in Arizona. Sono andato da lei con questo accenno di canzone che, secondo me, aveva qualcosa delle vecchie canzoni francesi e le ho chiesto se avesse dei testi e aveva delle canzoni già pronte. Questa sembrava andar bene con alla musica, ma so che il mio francese e la mia pronuncia non sono perfetti, ci ho provato.

"Anarchistic…". Come mai hai scelto di riprendere un brano che tantissimi altri gruppi, prima dei Giant Sand, avevano già rifatto?
Cosa?
La tua versione di "Anarchy in the UK".
Che cosa?
E dai!! Hai scelto un titolo difficile, non riesco nemmeno a pronunciarlo!!! Me la cavo meglio col francese! (Gli faccio leggere il titolo della canzone dal mio quaderno)
Oh, "Anarchistic Bolshevistic… Cowboy Bundle"
Ecco, quella.
Perché sembrava tutte quelle cose legate insieme. Era interessante. Mia figlia (sedicenne, ndr) girava per casa cantando quella canzone e altre dei Clash e dei Ramones e questo mi ha riportato alla fine degli anni Settanta, quando pensavamo che quelle canzoni fossero grandiose, ma tutti, tutti i critici, dicevano fosse solo merda Ecco quello che era: brutto. Era nuovo e a nessuno piaceva quanto nuovo fosse. Era importante per noi e abbiamo pensato che, dopo qualche anno, potevi ancora vederlo reggere e lo conferma mia figlia che se ne va in giro per la casa a cantare quelle canzoni.

Vorrei chiederti di "Chore of Enchantment" (2000).
Assolutamente. Grazie per averlo pronunciato correttamente.
Qualcuno non lo fa?
No, qui dicono "core".
Oh. (probabilmente arrossisco, in compenso non riesco a dire "Anarchistic Bolshevistic Cowboy Bundle"!) È uno dei dischi preferiti dai tuo fan. Come è successo che la casa discografica (all'epoca la V2) l'abbia rifiutato?
Be', con loro è successo che… sono sicuro che sia stata più una questione di destino che una decisione conscia da parte loro. Avevano appena cambiato il loro presidente, aveva lasciato la società perchè le sue orecchie stavano causando problemi. Il nuovo presidente era questo ragazzo inglese. Avevano già licenziato molti gruppi e si erano già sbarazzati di tutte quelle persone con le quali lavoravo. Avevano tenuto noi e un altro paio di gruppi e questo nuovo ragazzo ascoltò il disco e ci disse che l'avrebbero scartato per una questione economica e che aveva un suono troppo "indie".
Quindi, in realtà, non è perché pensavano fosse un brutto disco.
Assolutamente no. Non è mai una questione di "bello" o "brutto", è solo una questione di chi, nella società, ha la facoltà di capire o relazionarsi o ha capacità di sapere quello di cui si ha bisogno e di cosa farne. Tutto qui. È quasi come una famiglia dove capisci quello che fa un altro membro della famiglia, mentre altre persone non lo comprendono. No, non si tratta mai di essere "buono" o "cattivo". È semplicemente così che funziona a quei livelli.

Il gruppo di supporto sta salendo sul palco, ma c'è una domanda a cui tengo particolarmente.
Vorrei terminare con una frase che ho trovato nella recensione di "Is All Over The Map" sull'edizione italiana di Rolling Stone (settembre 2004): "Un bel disco, ombroso e onesto, purtroppo minoritario in un'epoca che, anzichè coltivare radici, preferisce reciderle".
[Howe ride] È buono. Con il massimo rispetto, perché tutto ciò che buono, che è legato alle radici, per così dire, è valido. Comunque, tutto ha delle radici altrove, è tutto ingarbugliato, è quello che ora è definito "Americana". Si tratta di una nuova forma di qualsiasi cosa è sempre stata e viene frullato e sminuzzato e, ecco che ce l'hai, un po' come facciamo noi. In America abbiamo cose frullate e sminuzzate.

(Mezzago, Milano - Bloom, 12 marzo 2005)

Discografia

HOWE GELB
Incidental Music (1983)
Dreaded Brown Recluse (Restless, 1991)
Hisser (V2, 1998)
Confluence (Thrill Jockey, 2001)
Lull (Thrill Jockey, 2001)
Down Home (Thrill Jockey, 2001)
The Listener (Thrill Jockey, 2003)
Ogle Some Piano (Thrill Jockey, 2004)
Sno' Angel Like You (Thrill Jockey, 2006)
Dust Bowl (Scatter Land, 2013)
Future Standards (Fire, 2016)
Gathered (Fire, 2019)
GIANT SAND
Valley of Rain (Zippo, 1985)
Ballad of a Thin Line Man (Zippo, 1986)
Storm (Demon, 1988)
The Love Songs (Homestead, 1988)
Long Stem Rant (Homestead, 1989)
Swerve (Amazing Black Sand, 1990)
Center of the Universe (Restless, 1992)
Ramp (Restless, 1994)
Purge & Slouch (Restless, 1994)
Glum (Imago, 1995)
Backyard Barbecue Broadcast (KOCH, 1996)
Chore of Enchantment (Thrill Jockey, 2000)
Cover Magazine (Thrill Jockey, 2002)
Is All Over The Map (Thrill Jockey, 2004)
proVisions (Yep Rock, 2008)
GIANT GIANT SAND
Tucson (Fire, 2013)
Pietra miliare
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